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Cafetalk Tutor's Column

Tutor Alberto 's Column

ancora sul congiuntivo

Mittwoch, 16. Dezember 2020, 02:24

E' arrivata una richiesta dopo il seminario sul congiuntivo, a proposito dell'uso del congiuntivo o dell'indicativo nella proposizione dipendente dal verbo 'dire'.

Avevo presentato un esempio:
si dice che il nome Firenze derivi da 'città del fiore'.
come esempio di uso del congiuntivo in una frase dipendente da una frase impersonale.

Giustamente una partecipante mi ha segnalato che dopo "dicono" si dovrebbe però usare l'indicativo 
dicono che il nome Firenze deriva da 'città del fiore'
Perché nella frase principale c'è  un verbo dichiarativo, cioè che non esprime un dubbio, o un'incertezza etc.come in : Marco dice che esce a comprare il pane'

In effetti, si dovrebbe distinguere fra "dicono" come forma impersonale (= la gente dice) , che quindi prenderebbe il congiuntivo, e "dicono" come vera terza persona plurale del verbo dire (= loro dicono) che prenderebbe l'indicativo. Due esempi potrebbero essere così:

Dicono che il nome Firenze derivi da 'città del fiore' (congiuntivo dopo impersonale)
I miei amici dicono che Paolo si è fatto male.(indicativo dopo verbo dichiarativo)



Ma come sempre, e questa è la cosa più bella, sta anche al parlante decidere.
Anche con 'dicono', voi potete usare il congiuntivo e "distaccarvi", cioè sottolineare che si tratta di una opinione (e non necessariamente è la vostra opinione)  e dire: 
Dicono che i giapponesi siano timidi
 
o semplicemente potete riferire qualcosa che è stato detto, senza altre sfumature, senza opinioni
Dicono che i giapponesi sono timidi

Nel primo caso io capisco che voi forse non siete daccordo sul fatto che i giapponesi siano timidi. Nel secondo esempio io capisco che mi state solo raccontando una cosa che avete sentito dire, e non so assolutamente cosa ne pensate.

Interessante, no?

Finisco con una citazione da un famoso teorico della lingua italiana:
"se, dopo aver studiato il congiuntivo, e sapendolo usare, voi deciderete di «farne a meno», di sostituirlo con altri modi, questa sarà una scelta vostra. Ciò che importa, in lingua, non è scegliere il modo più elegante, più raffinato, ma 
poter scegliere, adeguando le scelte alle situazioni comunicative" (ALTIERI BIAGI 1987: 770)

This column was published by the author in their personal capacity.
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