Benvenuto MARCO e grazie mille per essere qui su cafetalk! Produttore di musica elettronica, musicista e compositore.
Vorrei sapere di più sul tuo ultimo lavoro Moonlit Paradox, che porta una bella impronta degli anni 90: Quali difficoltà hai incontrato e come è nata l'idea?
MARCO:
Difficoltà incontrate: In realtà, non ho affrontato difficoltà particolari dal punto di vista tecnico. La vera sfida, per me, è quella di non essere mai completamente soddisfatto del risultato finale e di tendere sempre al perfezionamento. Quindi, la difficoltà principale sta nel darmi un limite e accettare che il brano sia pronto così com'è, senza continuare a modificarlo all'infinito.
Nascita dell'idea: L’ispirazione per "Moonlight Paradox" è nata in modo del tutto casuale, durante un’infinita sessione di prove nel mio studio. È stato un processo spontaneo, dove, tra una prova e l’altra, l’idea ha preso forma quasi da sola.
Qual è l'elemento che cerchi di raggiungere in ogni traccia: il modo in cui i suoni sono combinati e si sovrappongono tra loro o un'emozione particolare?
MARCO:
Quello che cerco di ottenere con la mia musica è soprattutto trasmettere un'emozione autentica. Voglio che ogni brano possa trascinare l'ascoltatore in un vero e proprio viaggio, coinvolgendolo e suscitando sensazioni profonde. In questo modo, i suoni e le emozioni si fondono e creano un'esperienza unica.
C'è uno strumento che consideri assolutamente essenziale per ottenere il tuo “suono” particolare, e perché?
MARCO:
Non c’è nessun suono in particolare.Ogni traccia ha il suo suono unico, come unica è l’emozione che voglio trasmettere.
Come affronti i momenti di “blocco”? Hai delle tecniche o dei rituali particolari per rimettere in moto la creatività?
MARCO:
I momenti di blocco creativo, in verità, non li affronto con frustrazione né ricorro a rituali forzati per stimolarmi. Piuttosto, mi dedico ad altri aspetti della musica, come studiare nuovi brani per la band, e lascio che la mia mente abbia il tempo di raccogliere nuove idee. Spesso, proprio lo studio di altri brani può accendere nuove ispirazioni, e perché no, trasformare quel blocco in un’opportunità creativa.
Quali fonti non musicali come l'arte visiva, la letteratura, la scienza o l'esperienza personale influenzano le tue composizioni?
MARCO:
In realtà posso dire che solo l’esperienza personale può essere una fonte che può influenzare le mie composizioni..perchè ognuna di esse è veramente parte del mio intimo…
Come bilanci la necessità di creare musica che sia autentica e fedele alla tua visione artistica, con le richieste del mercato?
MARCO:
No, non seguo per niente il mercato..ma tendo a fare solo quello che mi sento e che mi fa stare bene, fregandomene delle mode e delle tendenze…penso che la musica, quando tocca l’anima, arriva a fare il suo dovere al di là di qualsiasi genere o moda..
C'è un artista con cui sogni di collaborare?
MARCO:
Ci sono diversi artisti che ammiro, ma più che un nome preciso, sogno di collaborare con qualcuno che condivida la mia stessa sensibilità musicale e la voglia di creare qualcosa che emozioni davvero.
Se dovessi scegliere, mi piacerebbe lavorare con un artista capace di unire profondità emotiva e ricerca sonora, qualcuno che possa amplificare il viaggio che cerco sempre di costruire nei miei brani.
Che messaggio vuoi lasciare al tuo pubblico?
MARCO:
Il messaggio che vorrei lasciare al mio pubblico è di non fermarsi alla musica di facciata, quella che oggi spesso domina per la sua immediatezza e superficialità.
Invito ad andare oltre l’orecchiabilità del primo ascolto, perché la musica “vera”, quella capace di emozionare davvero, ha il potere di toccare l’anima come nient’altro al mondo. È lì che si nasconde la bellezza più autentica: in ciò che senti dentro, non solo in ciò che senti nelle orecchie.
Grazie di cuore per il tuo tempo e per l'intervista così piacevole e interessante.
Najada J.B
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