언제나 생활에 감칠맛을.

Cafetalk Tutor's Column

Serena 강사 칼럼

Stanotte a Pompei (2a parte)

2023년 5월 16일

Pompei, 79 d.C., la notte prima dell'eruzione. Il viaggio di "Stanotte a Pompei" con Alberto Angela inizia qui, nelle ore antecedenti la catastrofe. Minuto per minuto si seguirà la tragedia che ha segnato per sempre la storia antica raccontando le reazioni, le emozioni, la fuga. E ciò che è accaduto dopo.
 

 

Buona sera. Stiamo per iniziare un viaggio attraverso alcuni dei luoghi più affascinanti della storia, dell'archeologia e del pianeta. Luoghi molto diversi come Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis. Luoghi molto diversi, sì, ma uniti da uno stesso destino che li ha bloccati nel tempo.

Iniziamo questo nostro viaggio da Pompei. Allora, il sole è tramontato. I turisti sono andati via. Pompei è tutta per noi. E la visiteremo, esploreremo e lo vedrete, in realtà sarà come fare un viaggio indietro nel tempo, di tanti secoli, fino a quel giorno. Quel giorno in cui il vulcano è esploso con questa immensa colonna che è salita in cielo. E proprio questa strada con questo basolato è stata percorsa da tantissima gente. Gente che scappava in preda al panico. Cominciava così l'ultimo giorno, ma soprattutto l'ultima notte di Pompei.

Pompei non è una città fantasma, perché tutto quello che vedete attorno a voi, in realtà vi parla di vita. Di una vita di 2000 anni fa. Allora immaginate: attorno a noi c'erano uomini e donne che passeggiavano, scherzavano, ridevano, entravano in queste taverne, in questi negozi, nelle case. Tante vite, tante vicende che si sono intrecciate che cercheremo di raccontarvi questa sera. Per lo meno negli ultimi momenti di vita di Pompei. E lo faremo grazie a queste rovine che vi raccontano, vi parlano, ma anche grazie a testimonianze di prima mano, come quella di Plinio.

Gli dei hanno permesso che io tornassi qui. Sono il nipote del grande Caio Plinio Secondo. Il naturalista, l'ammiraglio, l'autore della Naturalis Historia. Io ne porto il nome. Plinio il Giovane mi chiamano, anche se la giovinezza ormai è lontana. Ma lo fanno soltanto per distinguermi da mio zio, Plinio il Vecchio

Quando tutto è successo io ero un ragazzo. 17 anni. Non ero qui, ero a Miseno, ma ho visto tutto e ve l'ho raccontato. E ora a distanza di 2000 anni, torno qui in questa città. La più viva delle città morte. 


Plinio il Vecchio

La più viva delle città morte: Pompei.

È la sera che precede l'eruzione. Mancano, 12, 13, 14 ore al cataclisma. E qui a Pompei possiamo vedere queste strade animate da persone che stanno per tornare a casa. Insomma, c'era la tipica animazione di ogni centro abitato poco prima della quiete notturna. Ma che tipo di persona avremmo incontrato su questa strada e questi marciapiedi? Be', certamente delle persone simili a noi. Erano italiani dell'epoca, ma attenzione: una cosa che ci avrebbe stupito è la statura. Si era più piccoli allora. Gli uomini erano circa 1,65 m di media, le donne 1,55 m. E poi anche l'età. Era una società molto giovane. Tanti bambini in giro e pochi vecchi, e contrariamente a oggi, erano le donne a vivere meno degli uomini, per i problemi di parto. Quindi c'era una media, diciamo, di vita intorno ai 30 anni per la donna, 40 - 41 per l'uomo. Naturalmente si vedevano anche dei vecchi, ma erano rari.

Certo, era una città però con dei problemi. C'era preoccupazione per via dei terremoti. E poi c'era un altro problema in città. Guardate: le fontane per la strada erano vuote. Le terme non erano usate perché non c'era l'acqua. E questo portava a tanti problemi. Insomma, un po' era una città in crisi. La mancanza di acqua aveva certamente cambiato le abitudini: non si andava più alle terme, i lavori di ristrutturazione erano, diciamo, rallentati. Insomma, il volto di questa città era un volto di una città in emergenza. Ma perché non c'era l'acqua? Semplicemente perché il sollevamento graduale della terra, per via di un'eruzione imminente, ma anche le deformazioni dei terreni e le scosse dei terremoti, avevano certamente fratturato, magari delle porzioni degli acquedotti, oppure delle tubazioni, e si stava procedendo a riparare tutto questo.

Era un momento di crisi. Comunque, immaginate questa via e questi ambienti oggi vuoti. Immaginate di ridar loro vita. Che le pareti riprendono forma, colore. E anche vi ritrovate di nuovo in mezzo alla gente di quella sera. C'è chi va verso casa e chi invece si attarda a chiacchierare.

이 칼럼은 강사가 게시한 글로서 강사의 주관적인 의견이며 카페토크의 공식 입장이 아닙니다.

부담없이 질문해 주세요!